Madame forte con la voce ma anche col pallone
Dopo essere stata protagonista a Sanremo vincendo il premio per il miglior testo, la giovane cantante Madame dimostra di essere poter avere un futuro anche nel mondo del calcio.
L'asse si è sfasciato. Agitato e animato da un doppio polo, due estremi alleati contro il...
È durata quarantotto ore l'avventura della Superlega. La serata di martedì, con i...
È durata solo 50 ore l'esperienza della Super League. Andiamo a ripercorrerne le tappe principali.
AGI - Fallisce il progetto di secessione di dodici blasonati club calcistici che volevano creare una Super League alla quale accedere di diritto e senza qualificazioni. Con l'ufficializzazione del ritiro delle 6 squadre inglesi che avrebbero dovuto comporre metà della compagine, di fatto si tratterebbe di un campionato italo-spagnolo con in campo solo Juventus, Inter, Milan, Atletico Madrid, Barcellona e Real Madrid. Anzi, forse solo cinque, perché fonti vicine all'Inter hanno fatto sapere nella notte che alla luce delle ultime evoluzioni, il progetto della Superlega non è più ritenuto d'interesse dal club nerazzurro allo stato attuale. Ma nonostante la debacle, le società superstiti non mollano e assicurano che i piani restano in piedi: sono sono la rimodellare. Con una raffica di tweet a breve distanza l'uno dall'altro, Manchester United, Liverpool, Arsenal e Tottenham hanno annunciato l'abbandono del progetto i cui capofila sono il Real Madrid di Florentino Perez e la Juventus di Andrea Agnelli e la cui nascita era stata annunciata poco dopo la mezzanotte di lunedì. Un'idea che era stata minata alle fondamenta dal dissenso degli giocatori e della maggioranza degli allenatori e che era stata osteggiata da capi di stato e di governo - da Mario Draghi a Boris Johnson, da Emmanuel Macron all'esecutivo spagnolo. Il piano aveva cominciato a scricchiolare poco più di 24 ore dopo la nascita per il dietrofront del Manchester City che ha ceduto alla furia dei tifosi. Ultima è arrivata la formalizzazione dell'addio del Chelsea. Si svuota così prima ancora di essere riempito il piatto da 3,5 miliardi di euro finanziato dalla banca di investimento statunitense JPMorgan che avrebbe dovuto essere distribuito tra i soci fondatori per compensare l'impatto della pandemia di coronavirus sui campionati. Ma la battaglia non sembra finire qui. Gli ideatori della Super League hanno fatto sapere in una nota di voler "intraprendere i passi più appropriati per rimodellare il progetto" a fronte dei tanti ritiri dai club fondatori che devono affrontare e ha denunciato che i sei club inglesi inizialmente impegnati e che martedì si sono sfilati uno dopo l'altro sono stati costretti "a causa delle pressioni esercitate su di loro". La reazione alla secessione, in effetti, è stata dura, con i politici e le autorità calcistiche che hanno minacciato di intraprendere un'azione legale contro la cosiddetta "sporca dozzina", cui sono state paventate esclusioni dalle competizioni nazionali e continentali. "Il Manchester United non parteciperà alla Super League europea", si legge in un comunicato dei 20 volte campioni d'Inghilterra. "Abbiamo ascoltato attentamente la reazione dei nostri fan, del governo britannico e di altri stakeholder chiave. Rimaniamo impegnati a lavorare con gli altri in tutta la comunità calcistica per trovare soluzioni sostenibili alle sfide a lungo termine che il gioco deve affrontare". Lo United ha anche annunciato che il vicepresidente esecutivo Ed Woodward lascerà il suo ruolo entro la fine dell'anno. Il ministro della Cultura britannico Oliver Dowden ha affermato che nonostante l'inversione di marcia, sarà necessaria una revisione della governance del mondo del calcio. "L'intera faccenda mostra quanto questa gente sia fuori dal mondo" ha twittato, "Hanno completamente sbagliato a valutare la forza dei sentimenti dei tifosi, dei giocatori e dell'intero Paese. Il calcio è per i tifosi. Rimango convinto della necessità di una riforma. Dobbiamo assicurarci che ciò non accada mai più". Il capitano del Liverpool, Jordan Henderson, aveva pubblicato la sua disapprovazione per il progetto 'Super League' su Twitter e poco dopo è venuta la dichiarazione del club: "Il Liverpool Football può confermare che il nostro coinvolgimento nei piani proposti per formare una Super League europea è stato interrotto. Negli ultimi giorni, il club ha ricevuto rimostranze da vari stakeholder chiave, sia interni che esterni, e vorremmo ringraziarli per il loro prezioso contributo". L'Arsenal è andato oltre chiedendo scusa ai tifosi: "Non è mai stata nostra intenzione causare tanta angoscia, tuttavia quando è arrivato l'invito a entrare in Super League, pur sapendo che non c'erano garanzie, non volevamo essere lasciati indietro e assicurarci di proteggere l'Arsenal e il suo futuro", si legge in una nota dei Gunners. "Abbiamo commesso un errore e ci scusiamo". I tifosi del Chelsea che si erano riuniti fuori dallo Stamford Bridge per protestare per lo 0-0 contro il Brighton in Premier League hanno festeggiato quando sono arrivate le notizie secondo cui i Blues stavano progettando di ritirarsi. Anche i tifosi del Tottenham avevano programmato una protesta, ma prima è arrivata la dichiarazione del presidente degli Spurs Daniel Levy: "Ci rammarichiamo per l'ansia e il turbamento causati dalla proposta della Super League". La Super League si dice "convinta che l'attuale status quo del calcio europeo debba cambiare". "Proponiamo un nuovo campionato europeo perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l'intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall'intera comunità a causa della pandemia". L'associazione ribadisce che la League fornirebbe pagamenti di solidarietà a tutte le parti interessate del calcio. "Nonostante l'annunciato abbandono dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni dalle pressioni esercitate su di loro," continua il comunicato, "siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente in linea con le leggi vigenti e i regolamenti europei". Andrea Agnelli, numero uno della Juventus, vicepresidente e fondatore della nuova Super League europea, assicura che non ci saranno retromarce, pur aprendo al dialogo con Fifa e Uefa. "Fra i nostri club c'e' un patto di sangue", ha detto in un'intervista a Repubblica, "il progetto della Super League ha il 100 per cento di possibilità di successo, andiamo avanti": lo ha ribadito in un'intervista a Repubblica uscita poche ore dopo la rinuncia al progetto da parte dei sei club inglesi. Agnelli non ha chiuso al dialogo con le istituzioni del calcio: "Se ci fanno una proposta, valuteremo", ha spiegato, ma resta l'obiettivo di "creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all'intera piramide del calcio".
La Superlega europea è un progetto di fatto sospeso e, secondo un comunicato degli stessi fondatori, "da rimodellare". Ma nonostante il passo indietro delle squadre inglesi, Andrea Agnelli rilancia: "Fra i nostri club c'è un patto di sangue, il progetto della Superleague ha il 100 per cento di possibilità di successo, andiamo avanti", dice in un'intervista a Repubblica il presidente del club bianconero, che in ogni caso aggiunge: "Teniamo il dialogo aperto con istituzioni, Fifa e Uefa". Ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime ore. Intanto, nella notte, è arrivato il comunicato della Superlega che parla di "pressione esercitata" sulle 6 squadre inglesi che si sono sfilate ufficialmente dal progetto: si tratta di Manchester City, Chelsea, Manchester United, Liverpool, Tottenham e Arsenal. "La Super League Europea è convinta che l'attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l'intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall'intera comunità calcistica a causa della pandemia. Fornirebbe anche pagamenti di solidarietà materialmente migliorati a tutte le parti interessate del calcio", si legge nella nota. "Nonostante l'annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa della pressione esercitata su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale per proteggere la Super League da azioni di terze parti. Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i pagamenti di solidarietà per l'intera comunità calcistica", conclude la nota. Agnelli, però, non sembra intenzionato ad accantonare il progetto. "Vogliamo creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all'intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio", dice a Repubblica. L'intenzione, spiega ancora Agnelli, è quella di creare una "competizione che simuli ciò che fanno sulle piattaforme digitali, come Fifa, significa andargli incontro e fronteggiare la competizione di Fortnite o Call of Duty che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi, che spenderanno domani".
Ufficiale la defezione del Manchester City: addio alla Superlega in attesa di altri colpi di scena
Pep Guardiola si schiera contro il progetto della Superlega europea, al quale il suo club, il Manchester City, ha aderito. Alla vigilia del match di Premier League contro l'Aston Villa, Guardiola riconosce di sentirsi "a disagio" a parlare della Superlega. "Non è sport quando il successo è garantito e non importa quando perdi. E' difficile per noi perché non abbiamo tutte le informazioni. Posso solo parlare di ciò che sappiamo oggi. Sostengo il mio club, conosco le persone. Faccio parte di questa società, ma ho anche io la mia opinione e voglio avere informazioni chiare", sottolinea Guardiola, che sembra mandare un messaggio soprattutto al suo club. Il tecnico spiega di avere saputo della nascita del nuovo progetto solo poche ore prima dell'annuncio. "Io, Solskjaer, Klopp, Arteta, Tuchel siamo tutti della stessa opinione -dice riferendosi ai suoi colleghi-. Parliamo sei volte a settimana di tutto, anche del Covid e del servizio sanitario nazionale. Mi piacerebbe che il presidente di questo comitato facesse il giro del mondo e ci spiegasse perché ad esempio non è presente l'Ajax, che ha vinto quattro volte la Coppa dei Campioni, e se lo sarà". L'argomento Superlega, in ogni caso, non è stato ancora trattato nello spogliatoio del City: "No, perché non respira ancora, è un embrione, è solo una dichiarazione. La prossima settimana -taglia corto l'allenatore catalano - giocheremo la Champions League e cercheremo di raggiungere la finale e l'anno prossimo giocheremo in Europa perché ce lo meritiamo, abbiamo vinto sul campo".
Anas Laghrari ha parlato a "Le Parisien" sul progetto Superlega e sui rapporti con la UEFA.
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AGI - Il Tottenham ha esonerato Josè Mourinho: il club londinese ha ufficializzato il divorzio dal 58enne tecnico portoghese che era arrivato nel novembre del 2019 al posto di Mauricio Pochettino. La squadra è stata affidata temporaneamente a Ryan Mason. Il ritardo in Premier League L'annuncio dell'esonero dello Special One e del suo staff arriva dopo il pareggio di venerdì sera sul campo dell'Everton, con gli Spurs settimi in Premier League a cinque lunghezze dal quarto posto che vale la Champions. La decisione era nell'aria dopo l'eliminazione in Europa League a opera della Dinamo Zagabria, due anni dopo la storica finale di Champions persa dal Tottenham contro il Liverpool. L'ex allenatore di Porto, Chelsea, Inter e Real Madrid aveva avuto un buon impatto iniziale nella scorsa stagione (risalita dal 14mo al sesto posto finale) ma in questa dopo un buon avvio è scivolato fuori dalla zona Champions. Domenica prossima il Tottenham affronterà il Manchester City nella finale di Coppa di Lega e ha quindi ancora la possibilità di alzare un trofeo. Il commiato del presidente Levy "José e i suoi uomini hanno vissuto con noi alcuni dei momenti più difficili di questo club", ha dichiarato in una nota il presidente del Tottenham, Daniel Levy, "José è un professionista vero che ha mostrato grande resilienza durante la pandemia. A livello personale è stato bello lavorare con lui e mi dispiace che le cose non abbiano funzionato come entrambi avevamo immaginato. Sarà sempre il benvenuto qui e ringraziamo lui e il suo staff per il loro contributo".
La Superlega è nata. Come funzionerà il nuovo torneo? Quanto vale? Quando inizia? "La Super League è una nuova competizione europea tra 20 club che comprendono 15 club fondatori e 5 qualificati annualmente. Ci saranno due Gironi composti da 10 squadre ciascuno, che giocheranno sia in casa che in trasferta. La Super League, riunendo i migliori club e i migliori giocatori al mondo, riuscirà ad offrire un’emozione e un coinvolgimento mai visti prima nel calcio", si legge sul sito ufficiale, appena lanciato. I club che aderiscono "riceveranno 3,5 miliardi di euro per sostenere i piani di investimento e per assorbire l'impatto della pandemia". Quando comincia il torneo? Sul sito si fa riferimento ad un generico "inizio ad agosto", senza indicare l'anno: si parte già nel 2021? Quando si comincerà, si creeranno 2 gironi da 10 squadre, con andata e ritorno. Le prime 3 di ogni girone accederanno ai quarti di finale, la quarta e la quinta classificata dei 2 gruppi si giocheranno gli ultimi 2 posti per la fase a eliminazione diretta. Quindi, avanti con quarti di finale e semifinali fino alla finale che si giocherà in gara unica in campo neutro. Sul sito si fa riferimento anche ai "contributi di solidarietà" che "cresceranno in linea con i ricavi della lega e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club. Questi contributi di solidarietà seguiranno un nuovo modello di regolare rendicontazione pubblica in piena trasparenza".
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E' nata la Superlega e il calcio europeo viene scosso da un terremoto. "Dodici prestigiosi club europei hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai club fondatori. Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham hanno aderito in qualità di club fondatori. E' previsto che altri 3 club aderiranno come club fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile", si legge in una nota, pubblicata sul sito delle società. Il progetto è destinato a modificare radicalmente il quadro del calcio europeo e a svuotare di valore e significato le tradizionali competizioni, a partire dalla Champions League. La Uefa, prima ancora dell'annuncio, aveva prospettato l'ipotesi di provvedimenti dei confronti dei club, che rischierebbero l'esclusione dai rispettivi campionati nazionali. I 12 club, intanto, sono virtualmente fuori dall'Eca, l'associazione di oltre 200 società continentali che nella serata di domenica si è riunita -senza i secessionisti- ribadendo la propria fedeltà all'impianto della Uefa. "I club hanno concordato di partecipare alla Super League con un progetto di lungo termine. È previsto che altri top club europei aderiscano al progetto Super League, così da costituire un nucleo di club composto da un numero massimo di 15 membri fondatori permanenti, ai quali, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club", spiegano le società. La presidenza della Superlega è affidata a Florentino Perez. Andrea Agnelli e Joel Glazer, presidente della Juventus e copresidente del Manchester United, saranno i vicepresidenti. "La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo. Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l'obiettivo di migliorare la qualità e l'intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente", spiegano le società. "La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell'intera piramide calcistica europea. In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica", aggiungono. "I club fondatori continueranno a partecipare alle rispettive competizioni nazionali -si legge in particolare nella nota diffusa dall Juventus- e, fino all’avvio effettivo della Super League, Juventus ritiene di partecipare alle competizioni europee alle quali ha titolo di accedere. I club fondatori desiderano attuare il progetto Super League in accordo con FIFA e UEFA, tenendo in considerazione gli interessi degli altri stakeholder che fanno parte dell’ecosistema calcistico. Al contempo, onde assicurare il buon esito del progetto e così darvi pronta esecuzione, la società costituita per la Super League potrebbe anche agire in via giudiziale al fine di tutelare i propri diritti", si legge. "La Super League sarà organizzata e gestita da un’apposita società partecipata da ciascun club in egual misura. L’accordo prevede, pertanto, l’impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di Euro 2 milioni incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori euro 8 milioni. All’avvio effettivo della Super League ed a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, in base all’accordo è previsto che i club fondatori ricevano nel complesso un contributo di importo netto indicativamente pari a euro 3,5 miliardi, che verrà erogato in un’unica soluzione; questa somma, che sarà ripartita tra i club fondatori secondo percentuali da definire in base al numero definitivo di club fondatori , sarà resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali", si legge. "Aiuteremo il calcio a ogni livello e gli daremo la giusta collocazione nel mondo. Il calcio è l'unico sport globale nel mondo con più di 4 miliardi di tifosi e la nostra responsabilità, come grandi club, è soddisfare i loro desideri", le parole di Perez. "I nostri 12 club fondatori rappresentano miliardi di tifosi nel mondo e il 99% dei trofei europei -ha detto Agnelli-. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente".
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